Ferrari 250 LM - L'ultima Rossa vincitrice a Le Mans

La 24 Ore di Le Mans è una famosa gara automobilistica, la più importante del Campionato del Mondo Endurance FIA. 
La sua prima edizione si è svolta nel 1923.
Inutile dirlo, in questa prestigiosa competizione molte auto italiane ne sono uscite vincitrici , per un bel po' di anni, undici per l'esattezza.
Dal 1931 al 1934 è stata l'Alfa Romeo 8C 2300 a salire sul gradino più alto del podio, dove salì anche Ferrari nel '49, nel '58, e dal '60 al '65.


 Proprio negli anni '60 si venne a creare una grande rivalità tra il marchio italiano e il marchio statunitense Ford, che mise in difficoltà la casa di Maranello con la GT40, riuscendo a prevalere dal '66 al '69.
Oggetto di questo articolo è l'ultima Ferrari, nonché l'ultima auto italiana, ad aver vinto la 24 Ore di Le Mans: la Ferrari 250 LM.

Presentata al Salone dell'automobile di Parigi nel 1963, ne furono prodotti 33 esemplari, non abbastanza per essere omologata nella categoria Gran Turismo del campionato del mondo sportprototipi, dunque dovette gareggiare con i prototipi, riuscendo comunque a ottenere eccellenti risultati.

Montava un motore V12, cilindrata totale di 3285,72 cm³, erogante una potenza massima di 320 CV, distribuzione monoalbero, 2 valvole per cilindro; massa di 820 kg a secco, e raggiungeva una velocità massima di 287 km/h.


Alla partenza della 24 Ore di Le Mans del '65, fu la Maserati di Jo Siffert a partire per prima, seguita dalle tre Ford GT40 di Amon, Bondurant e McLaren.
L'ultimo a partire fu Davies, poiché la sua Porsche gli diede problemi per ben due minuti. 

Ford GT40 e Ferrari 330 P4 alla griglia di partenza

Inizialmente, le prime posizioni erano occupate da Ford GT40 e Ferrari 330 P2, mentre Siffert rientrò con la sua Maserati ai box, per danni al serbatoio dell'olio e alle sospensioni.
Fu un finale deludente per il team Maserati a Le Mans, ma non fu l'unico ritiro: a ritirarsi furono anche una Ferrari Dino e un'Alfa Romeo Giulia TZ2.

Le Ford di Amon e McLaren iniziarono a costruire un sostanzioso vantaggio sulle Ferrari, portandosi in vantaggio, insieme ad altre GT40, ma verso la terza ora tutto iniziò ad andare storto per la scuderia statunitense, a causa di numerosi ritiri dovuti a vari guasti.
Le Ferrari 330 P2, a questo punto, gareggiarono senza troppe difficoltà. I guai arrivarono però anche per le Rosse. Durante la notte, tutte le 330 P2 abbandonarono la gara.

Le Ferrari 250 LM però, sorprendentemente continuavano a funzionare in maniera molto affidabile. In particolare, due di queste Ferrari si contendevano il gradino più alto del podio.
Il leader della corsa era il francese Dumay, inseguito duramente dall'austriaco Rindt. 
Alle 8 del mattino, Gosselin, compagno di Dumay, aveva un giro di vantaggio su Rindt.
Successivamente però, Dumay ebbe un incidente e portò la macchina ai box, perdendo un bel po' di tempo. La coppia Rindt - Gregory passò così al primo posto e, nonostante un fragile differenziale, vinse la 24 Ore.

Nell'albo d'oro di questa macchina troviamo anche dell'altro, ovviamente, come per esempio la 1000 km di Parigi, o la 500 km di Spa. 


Insomma, in poche parole, si tratta di una vera e propria Leggenda su ruote, nata da un marchio altrettanto Leggendario, che ha fatto emozionare tutti, e che per fortuna continua a farlo ancora oggi.

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