Alfa Romeo 2000 GTAm - Grintosa, vincente, immortale
Un'icona, un sogno proibito di tutta quella gente che l'ha
vista, l'ha ammirata, l'ha vista vincere gare su gare, dominare, conquistare.
Quando le macchine non erano ancora un insieme confuso e superfluo di touch
screen e l'elettronica non era padrona di niente, quando per guidare certe auto
ci voleva innanzitutto coraggio. Era tutta un'altra cosa, erano altri tempi,
tempi che non ritorneranno più.

Negli anni '60 e nei primi anni '70 l'intera gamma Alfa Romeo era
composta da modelli basati sulla sua meccanica.

Le principali
varianti della carrozzeria erano le coupé, e una di queste era l'Alfa Romeo
Giulia GTA.Verso il 1967, l'Autodelta realizza una sua versione da
competizione, da far gareggiare nel Gruppo 2 del Campionato Europeo Turismo, il
gruppo più importante all'epoca.
Nacque così l'Alfa Romeo 2000 GTAm, debuttante
nell'ETCC nel 1970, montante un motore 2.0 da 220 CV a iniezione.
Per quanto riguarda le case automobilistiche avversarie, in
quell'anno la BMW 2002 Turbo non era più consentita, così come la Porsche 911.
BMW, dunque, non era pronta per un'alternativa, e alla fine decise di puntare
sulla 2002. Anche per Ford vi furono problemi durante il campionato, la 2300 GT
non era affidabile e non aveva abbastanza potenza.
La prima gara fu la 4 ore di Monza. Qui a casa sua, la GTAm
ebbe un ottimo debutto, guidata da Hezemans, che in qualifica dovette
accontentarsi di un 2° posto, dietro a Spartaco Dino, anch'egli pilota Alfa
Romeo. In gara, però, dopo soli tre giri riuscì a superarlo e tagliò il
traguardo al 1° posto, con un distacco di addirittura due giri dalla Ford Capri
2000 GT di Mohr.

A Brno, Repubblica Ceca, fu Hezemans ad avere inizialmente
il controllo della gara, seguito da Glemser (Ford Capri) e da Galli, altro
pilota della GTAm. Ci fu un susseguirsi di sorpassi, che vide Glemser passare
al 1° posto, superato successivamente da Galli.
Poco dopo, ecco il colpo di scena: proprio
la
GTAm di Galli ebbe un guasto al motore, stessa cosa per la BMW di Soler-Roig.
Anche Glemser ebbe dei problemi ed entrò più volte ai box, scendendo così dalla
3^ alla 10^ posizione. Anche in questa gara, fu l'olandese di casa Alfa ad
avere la meglio.
Nurburgring, Spa-Francorchamps e Zandvoort furono gare
letteralmente disastrose per Hezemans, che non tagliò il traguardo in nessuna
di esse per incidenti e danni vari, ma non per il team Autodelta, che grazie a
Picchi e de Adamich, riuscì comunque a ottenere eccellenti risultati. Per
l'olandese il titolo sembrava ormai perduto.
In Spagna, nel circuito di Jarama, ci si giocò il titolo
piloti, e qui Hezemans corse una gara semplicemente brillante. Vinse dunque
l'evento, incoronandosi campione d'Europa. Il mondiale costruttori andò a BMW,
ma nei due anni successivi fu proprio Alfa a ottenerlo.
Storie come queste mi fanno amare sempre di più il
Quadrifoglio, che dopo aver attraversato un periodo negativo negli ultimi anni,
sembra stia finalmente rinascendo, ed è quello che tutti gli amanti del
meraviglioso mondo automobilistico sperano.
La storia delle auto
dice ALFA ROMEO.
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