Gilles Villeneuve
Niki Lauda campione del mondo F1 1975 e 1977 |
Bisognava trovare un sostituto ed Enzo Ferrari in persona scelse uno sconosciuto ventitreenne canadese pilota di motoslitte. Fu una vera scommessa ma l'ing. Ferrari credeva in lui.
Gilles Villeneuve |
Le due gare non andarono affatto bene. Nell'ultima gara si guadagnò il titolo di aviatore per via di un episodio accaduto a causa della sua guida aggressiva. Nel corso della gara si avvicinò a Peterson, lo toccò e la vettura volò in aria. Aviatore, dunque, proprio perché faceva volare letteralmente la macchina.
Lo scontro avvenuto tra Villeneuve e Peterson |
Nonostante ciò, l'anno successivo rimase in Ferrari. Era un pilota molto veloce, ma portava la macchina troppo al limite e ciò portava a numerosi ritiri. Nel team eccelse l'argentino Reutemann, Gilles invece deluse.
Da sinistra: Carlos Reutemann, Enzo Ferrari, Gilles Villeneuve |
Solo una vittoria di un gran premio avrebbe potuto assicurargli il sedile della Rossa. Proprio a casa sua, in Canada, si giocò l'ultima chance di rimanere in Ferrari. Qui partì 3° e fece un'ottima gara, pulita, che lo porta a vincere e a restare nella Scuderia di Maranello. Fu Reutemann quello ad andarsene, scegliendo di passare alla Lotus. Il suo posto lo prese il sudafricano Jody Scheckter, che insieme al compagno Villeneuve avrebbe lottato in pista con la nuova Ferrari 312 T4, una delle migliori Ferrari nella storia della Formula 1. I due avrebbero avuto fin da subito un ottimo rapporto.
Jody Scheckter e Gilles Villeneuve |
L'inizio di stagione per Gilles fu molto buono, riuscendo a vincere sia in Sudafrica che in America, ma nel corso dell'anno si prese troppi rischi inutili e fu costretto a ritirarsi più volte e ciò lo allontanò sempre di più dall'obiettivo del mondiale, mentre invece il compagno di squadra era costante. Famosissima di quell'anno fu la gara a Digione, in Francia, il 1 luglio 1979. Protagoniste furono Ferrari e Renault, quest'ultime avvantaggiate dal turbo. Gilles, in testa, fu passato dalla Renault di Jabouille, e tentò di fare ciò anche la Renault di Arnoux. Villeneuve però gli diede filo da torcere e da ciò nacque un meraviglioso duello con incredibili sorpassi dalla quale ne uscì vincitore proprio il ferrarista. Fu così avvincente che tutti si dimenticarono del 1° posto.
La lotta tra Villeneuve (a sinistra) e Arnoux (a destra) |
Anche in Olanda Villeneuve guidò al limite, scoppiò la ruota posteriore sinistra, ma invece di fermarsi continuò, decidendo di dirigersi ai box con una macchina in condizioni pietose. Ma ormai non si poté fare più nulla.
Le condizioni della 312 T4 di Villeneuve in Olanda, 1979 |
Villeneuve perse definitivamente l'occasione di laurearsi campione del mondo, ormai aveva il compito di aiutare il compagno Jody Scheckter a conquistare il titolo. Lo fece, dimostrando grande maturità e lealtà. Jody vinse il mondiale per soli 4 punti dal canadese. Sicuramente nessun pilota avrebbe fatto ciò, nessuno avrebbe accettato di aiutare il proprio compagno con pochissimi punti di distacco da lui, ma Gilles si.
La Ferrari dell'80, la 312 T5, fu un vero disastro e la stagione andò male. Impressionante il suo incidente a Imola da cui fortunatamente ne uscì illeso, a differenza di altri in quell'anno, che fu terribile dal punto di vista di gravi infortuni e morti, e Scheckter che ormai aveva ottenuto ciò che desiderava, decise di ritirarsi. Il suo posto lo prese il francese Didier Pironi. Anche con lui Gilles strinse subito amicizia.
Gilles Villeneuve dopo l'incidente avuto a Imola |
Nell'81, anno della prima Ferrari turbo, la 126 CK, il canadese è ormai cresciuto, è maturato ancora di più, e prova ne fu la gara di Montecarlo, tracciato molto stretto e difficile. Su 22 macchine, ne restarono in gara solo 7, tra cui proprio Villeneuve. Condusse una gara attenta, senza sbavature, vinse, stupì e dimostrò di essere un vincente.
Villeneuve e la sua 126 CK a Monaco |
Finì addirittura sulla copertina del Time, e fu la prima volta per un pilota di Formula 1. Villeneuve continuò a dare spettacolo.
Villeneuve sulla copertina del Time - Agosto 1981 |
Indimenticabile e indimenticata la gara in Canada, dove gli si danneggiò la macchina, l'alettone anteriore si sollevò ostruendogli la vista e la vettura diventò dunque sempre più incontrollabile. Era 3° e scelse incredibilmente di non tornare ai box. Fece di tutto per rimuovere l'alettone, ondulando la macchina nei rettilinei e ci riuscì, finendo la gara proprio al 3° posto, senza alettone, con una macchina instabile.
Villeneuve in Canada, 1981 |
Mai visto niente del genere. Ecco cos'aveva in più rispetto agli altri piloti, non risultati, vittorie o un titolo, che anche in quell'anno non riuscì a ottenere, ma grinta, tenacia, voglia di andare veloce e di arrivare al limite.
Nell'82 l'inizio della stagione fu pessimo, la Ferrari 126 C2 non eccelse affatto e Gilles non riuscì a far bene. Nel GP di San Marino di quell'anno ci fu un altro avvincente scontro tra Ferrari e Renault, ma nel corso della gara il team francese dovette ritirare entrambe le vetture per guasti. Rimasero al comando solo le Ferrari. "Slow", rallentare, spuntò un cartello con questa scritta dal muretto Ferrari, perché si voleva evitare che i piloti corressero rischi inutili dato che ormai il team aveva la vittoria in mano. I due però spinsero ancora. Pironi passò in testa superando Gilles che, pensando fosse una mossa per dare spettacolo, stette al gioco, credendo che alla fine lo avrebbe fatto passare come lui fece con Scheckter qualche anno prima. Gilles riuscì a tornare in testa, quando la gara era ormai quasi al termine. Il canadese era fiducioso nei confronti del compagno, credeva non sarebbe stato più sorpassato ma purtroppo così non fu: all'ultima curva prima del traguardo, Pironi lo sorpassò a tradimento e salì sul gradino più alto del podio.
Il cartello esposto dal muretto Ferrari con su scritto "Slow" |
Fu una grande delusione per Gilles, che lo avrebbe segnato molto. Successivamente, davanti la stampa, attaccò il compagno per il gesto compiuto. Enzo Ferrari cercò di riappacificare la situazione, senza però schierarsi. La cosa più importante per lui era la scuderia. Gilles si sentiva tradito e non supportato da nessuno. Fu per lui un brutto momento.
Il Gran Premio successivo si tenne a Zolder, in Belgio. Qui le qualifiche per Pironi andarono molto bene, ottenne il 3° tempo, Villeneuve solo l'8° e ovviamente volle fare molto di più, voleva avere la meglio sul compagno. A pochi minuti dalla fine del turno di qualifiche scese in pista. Era ormai tardi, le gomme non erano più in buone condizioni, ma lui provò a giocarsi il tutto per tutto. Durante il giro si trovò di fronte la McLaren di Jochen Mass che procedeva lentamente. Mass si spostò per farlo passare, ma Gilles si spostò erroneamente nella sua stessa direzione. La sua ruota anteriore sinistra urtò con la ruota posteriore destra di Mass. Prese il volo. Venne scagliato fuori dall'abitacolo della vettura contro i pali delle recinzioni. Fu fatale.
La Ferrari 126 C2 dopo l'incidente fatale di Villeneuve |
Fu portato in ospedale con l'elisoccorso, ma non si potè fare niente. Il 12 maggio 1982 alle 21:12 la moglie Joanna autorizzò lo spegnimento delle macchine che tenevano il marito in stato vegetativo. Aveva 32 anni.
"Per me, innanzitutto, Gilles era l'uomo più genuino che abbia mai conosciuto. In secondo luogo, era il pilota più veloce che la storia abbia mai conosciuto. Se n'è andato facendo ciò che amava. Ma lui non ci ha lasciato. Perché il mondo ricorderà ciò che ha dato alle corse". Così fu ricordato dall'amico Jody Scheckter durante il suo funerale.
Anni dopo il figlio Jacques completò l'opera del padre, vincendo il mondiale di formula 1 del 1997.
Jacques Villeneuve,figlio di Gilles, campione del mondo nel 1997 |
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