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Visualizzazione dei post da aprile, 2018

Gruppo B - L'era d'oro del Rally

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Competizione rally con vetture performanti sviluppate fino al punto di avere 600 Cv e pesare solamente 900 kg circa, che in fatto di spettacolo fu quasi ai livelli della Formula 1. Questo era il Gruppo B.  Vennero aboliti i gruppi già esistenti nel mondo del rally e vennero sostituiti da esso, fino al 1986 dopodiché fu abolita anch'essa.  Veri mostri di potenza che combattevano su strada per ottenere la vittoria, e che difficilmente si lasciavano domare dai piloti. Vediamo quali erano i più importanti bolidi che presero parte al gruppo B. Opel Ascona 400, con alla guida Walter Röhrl che con essa vinse il campionato del 1982. Motore con 4 cilindri in linea, potenza di 144 Cv e peso di circa 1080 kg.  Audi quattro A1, 5 cilindri in linea, 360 Cv, 1100 kg. Con essa, Hannu Mikkola ottenne il titolo costruttori nell'83.   Audi quattro A2, più leggera di 100 kg rispetto alla A1, vincitrice nel 1984. Peugeot 205 Turbo 16, al successo per du

Lancia Rally 037 vs Audi quattro A1 - Scontro tra titani [Pt.2]

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Dopo l'Africa dell'est, lo spettacolo si spostò in Corsica, rally con asfalto liscio e asciutto.  La casa torinese, presentandosi con quattro auto, ottenne tutt'e quattro le prime posizioni. Audi non arrivò neanche al quinto posto, a causa di numerosi problemi meccanici.  Dopo ci fu il rally dell'Acropoli, in Grecia, rally molto ostico, in cui si prevedevano molti danni e guasti, e così fu, ma solo per Audi. Altra inaspettata vittoria per Lancia.  In Nuova Zelanda e in Argentina vinsero rispettivamente Lancia e Audi.  Si arrivò così al rally della Finlandia.  Qui Walter Röhrl si rifiutò di partecipare. Il tedesco non voleva proprio saperne di guidare in un rally pieno di salti e voli come quello finlandese.  Dato che Lancia non si presentò, Audi vinse senza troppe difficoltà. Era ancora matematicamente possibile per il marchio italiano vincere il mondiale, a Sanremo. Vincere davanti al proprio popolo, un sogno.  L'efficienza

Lancia Rally 037 vs Audi quattro A1 - Scontro tra titani [Pt.1]

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Nel '77 Audi sperimentò una trazione integrale da utilizzare in autocarri bellici. Si pensò bene di creare una macchina con questa trazione, dando vita all'Audi quattro, e si decise anche di volerla immettere nel mondo dei rally.  Peccato però che il regolamento del campionato mondiale rally di quegli anni vietasse l'uso di tale trazione; fino ad allora erano ammesse solo ed esclusivamente vetture con due ruote motrici.  Così, in un incontro a Parigi tra i rappresentanti dei vari marchi, quelli di casa Audi riuscirono a far revocare questa regola.  Nell'82 Audi, con la sua Audi quattro A1, era ormai imbattibile, insuperabile, grazie alla sua trazione integrale. Vinse così il mondiale.  Tutti capirono dunque che per vincere bisognava necessariamente adottare una trazione a quattro ruote motrici, o meglio, quasi tutti.  La risposta alla quattro A1 da parte di casa Lancia fu lei, la Lancia Rally 037, a due ruote motrici. Motore Abarth, con quattro cilin

Alfa Romeo Alfetta GTV6 - 4 anni di dominio europeo

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Per Alfa Romeo, i successi nel Campionato europeo turismo non finirono negli anni '70 con la 2000 GTAm. Negli anni '80, la casa milanese ottenne il titolo costruttori per ben quattro campionati consecutivi, dal 1982 al 1985, grazie all'Alfa Romeo Alfetta GTV6, che dovette lottare contro marchi come Jaguar e BMW. Per quanto riguarda le caratteristiche tecniche, la GTV6 montava un motore V6, cilindrata di 2491 cm³, con una potenza di circa 220 Cv. Nelle gare dell'anno della prima vittoria europea, Alfa si posizionò spesso nelle posizioni alte, a un passo dal podio, che ottenne solo a Brno, mentre le BMW 518i erano spesso in vetta.  Grazie però al fatto che Jaguar, soprattutto nella fase finale del campionato, mise i bastoni tra le ruote a BMW, Alfa riuscì a conquistare il titolo costruttori, mentre il titolo piloti andò proprio a un pilota della casa tedesca.  Per il Biscione, l'83 non fu una passeggiata, a causa del continuo crescere del predominio tedesc

Lancia Beta Montecarlo Turbo - Oltre lo sterrato

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Il 1980 e il 1981 furono anni di successo per Lancia, ma sorprendentemente non nei rally. Questa volta, la competizione in cui la casa italiana dominò fu il Campionato del mondo superprototipi, allora chiamato Campionato del mondo marche. La vettura che riuscì a portare il titolo a casa per ben due anni di fila fu la Lancia Beta Montecarlo Turbo. Carrozzeria studiata dai tecnici Pininfarina, telaio progettato e realizzato dall'Ing. Dallara, parte motoristica studiata da Gianni Tonti dell'Abarth e da Claudio Maglioli e Nicola Materazzi della Lancia, quest'ultimo padre di una delle migliori Ferrari di sempre, la Ferrari F40.  Motore con 4 cilindri in linea, cilindrata di 1425,9 cm ³, da 480 Cv.   Nel 1980 le protagoniste del mondiale furono le Beta Montecarlo Turbo e le Porsche 935.  Piloti del team Lancia Corse erano   Riccardo Patrese ,  Walter Röhrl ,  Eddie Cheever  e  Michele Alboreto, piloti di una Beta di un team non ufficiale erano invece   Carlo Face

Fiat 131 Abarth Rally - Lo Scorpione in testa al mondo

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Che sia stata una mossa sbagliata da parte del gruppo Fiat sostituire la Stratos come vettura ufficiale nel Mondiale Rally è chiaro. Come già è stato detto in un precedente articolo, era una macchina che aveva davvero tanto da dare e da vincere. Per fortuna la sua sostituta non fece sentire più di tanto la sua mancanza, portando ancora una volta in alto il tricolore italiano nei rally. Stiamo parlando della Fiat 131 Abarth Rally, versione elaborata a opera di Abarth della Fiat 131. Motore con 4 cilindri in linea, cilindrata di 1.995 cm³, sprigionante una potenza di 140 Cv. Come la Stratos, anche lei vinse ben tre mondiali: 1977, 1978 e 1980. Nel '77 esordì nel Rally di Montecarlo arrivando 2^, dietro alla Stratos guidata da Munari. Si piazzò al primo posto al Rally del Portogallo, così come al South Pacific Rally, dove ottenne anche il terzo posto. Al Rally dei Mille Laghi, in Finlandia, arrivò 2^ e al rally successivo, il Rally del Canada, salì sui due gradini più alti d

Alfa Romeo SZ - Supercar di un'altra categoria

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Alla fine degli anni '80, vi era una forte necessità di cambiamento e di innovazione nell'ambiente delle auto, necessità soddisfatta da Alfa Romeo che, in collaborazione con Zagato, ha creato l'Alfa Romeo SZ. Il più delle volte due cose accadono a chi la vede per la prima volta, o prova disgusto o se ne innamora immediatamente, non c'è via di mezzo. Spesso è il disgusto che prevale, ingiustamente aggiungerei. Dunque, quando ci se ne innamora? Ci si innamora di lei quando si è innamorati di Alfa Romeo e quindi automaticamente dell'automobilismo, e sottolineo "innamorati", non finti appassionati detrattori di un marchio come Alfa Romeo, che non si può non amare, che elogiano un qualsiasi marchio tedesco dai quattro anelli, minuscolo di fronte alle nostre case automobilistiche, che produce macchine belle e nient'altro che belle, ma pochi se ne rendono conto, purtroppo. Comunque sia, qui non si parla di questo, ma di un passo avanti del mondo delle

Marcello Gandini - Quando l'arte si unisce all'automobilismo

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Marcello Gandini è un nome molto importante nel mondo del design automobilistico. Ha dato vita a veri capolavori su ruote, rivoluzionando in qualche modo l'universo delle auto. Vediamo alcune delle sue migliori opere. Innanzitutto, ecco l'Alfa Romeo 33 Carabo. Così "diversa", straordinaria nella sua semplicità. Una macchina con la quale Gandini gettò le basi per altre due vetture: la Stratos Zero e la Lamborghini Countach. La Lamborghini Countach è uno dei più grandi capolavori del designer torinese, una delle migliori Lamborghini di sempre. Un cuneo, levigata, che da quella sensazione di perfezione. Ho citato anche la Stratos Zero, o Prototipo Zero, ed eccola qui. Da essa nacque poi la Leggenda del Rally di cui ho parlato nel precedente articolo. Linee pure, pulite. Stratosferica. Proprio Marcello Gandini disegnò anche quella che secondo me è una delle Alfa Romeo più belle di sempre: l'Al